Sustainable Thinking
Il Museo Salvatore Ferragamo di Firenze entra a far parte del Milano Green Forum 2021, con il progetto Sustainable Thinking.
La maison di moda ha sempre dimostrato una notevole attenzione per le tematiche ambientali, merito del fondatore, che con creatività e lungimiranza ha portato avanti opere di sperimentazione, già a partire dagli anni ’20 del 900, per scoprire nuovi materiali e adattare la produzione al contesto storico e ambientale del tempo in cui ha vissuto.
Salvatore Ferragamo era fermamente convinto che non esistesse un materiale a cui non fosse possibile dare nuova vita con un po’ di creatività. Le sue opere sono testimoni di un’attenzione alla valorizzazione dei materiali, dei quali riusciva a sfruttare al meglio le proprietà intrinseche, in modo da mantenere in equilibrio estetica e comfort. Possiamo definirlo come il precursore delle più moderne attività di upcycling, una fortissima capacità di adattamento all’ambiente esterno mescolata ad una buona dose di creatività hanno concorso a costruire la fama internazionale del brand e hanno posto le basi per le attività contemporanee della maison.
Il progetto Sustainable Thinking, portato avanti dal 2019, si compone di mostre e iniziative collaterali che coinvolgono il museo Salvatore Ferragamo e altre istituzioni pubbliche di Firenze. Il motore dell’iniziativa è la consapevolezza di essere chiamati ad affrontare una sfida globale per il futuro del nostro pianeta e delle generazioni che verranno. La maison ha sentito di doversi assumere la responsabilità e di agire con attività mirate, non solo al mondo della moda di lusso, ma alla sensibilizzazione globale.
Per questo motivo, all’interno della mostra, tenutasi al Museo Salvatore Ferragamo dal 12 Aprile 2019 al 12 Febbraio 2021, il visitatore è stato coinvolto in esperienze artistiche di sostenibilità, durante le quali è stato chiamato ad interagire e partecipare in prima persona. In particolare, una sezione della mostra è stata dedicata all’esposizione di materiali sostenibili, nuove fibre tessili con caratteristiche inedite e innovative. L’obiettivo è stato quello di presentare materiali alternativi, per dimostrare che un cambiamento di paradigma è possibile anche nel settore della moda di lusso e offrire degli spunti che portino a riflettere sulle ripercussioni che il settore della moda ha sull’ambiente, in termini di mole di rifiuti, rilascio di sostanze tossiche e consumi.
La mostra è stata anche l’occasione per entrare in contatto con il brand, del quale il visitatore ha avuto modo di conoscere l’heritage portentosa e ne ha compreso i valori lungo tutto il percorso museale.
Nel viaggio attraverso il mondo dei materiali, co curato da Giusy Bettoni – CEO e fondatrice di C.L.A.S.S. e riportato qui in versione digitale, incontriamo diverse dimensioni come quella dei materiali naturali, che conosciamo da tempo ma che, oggi, sono trasparenti a livello di processi; quella dei materiali trasformati, che rappresentano una nuova dimensione legata all’economia circolare e all’ottimizzazione delle risorse, senza però compromettere performance e bellezza, per arrivare alla categoria degli innovativi di nuova generazione, rappresentati da nuovi marchi per i quali “l’ingredient branding” diventa lo storytelling concreto dello storymaking.