Aprile 2022

Brevi di Marzo

News

Le perdite economiche dovute alle condizioni climatiche in Europa. Il briefing di EEA ” Perdite economiche e incidenti mortali da eventi meteorologici e climatici in Europa”

Secondo il Briefing dell’Agenzia Europea dell’Ambiente le conseguenze del cambiamento climatico in termini economici sono ingenti in Europa. Nonostante le sollecitazioni della Commissione Europea, non ci sono metodologie comuni per raccogliere, valutare o segnalare perdite economiche legate al clima. Tuttavia, l’EEA ha accesso a dati di società private che consentono di dare una stima. Il report si riferisce al periodo 1980-2020 e mostra che: 1. In termini assoluti, le maggiori perdite economiche si sono registrate in Germania, seguita dalla Francia e poi dall’Italia; 2. Le perdite pro capite più elevate sono state registrate in Svizzera, Slovenia e Francia; 3. le perdite più elevate per area sono state in Svizzera, Germania e Italia. Inoltre, ha rilevato che l’85% delle vittime era dovuta alle ondate anomale di caldo. In modo particolare, l’ondata del 2003.

Nell’ultimo rapporto dell’IPCC c’è maggiore interesse per le scienze sociali

Nel secondo volume del sesto rapporto di valutazione dell’IPCC è stata posta maggiore attenzione sugli aspetti sociali ed economici della questione ambientale rispetto ai report precedenti. Questo dimostra che si sta consolidando la consapevolezza della crucialità del ruolo delle scienze sociali nella sfida contro il cambiamento climatico. In quest’ottica assumono particolare rilevanza le ripercussioni che fenomeni, come la colonizzazione o la disuguaglianza, hanno sul clima del nostro pianeta e l’osservazione dello sviluppo dei centri urbani.

Le Nazioni Unite approvano un accordo ambientale per affrontare il problema dell’inquinamento da plastica

È stato approvato un accordo per affrontare il problema dell’inquinamento da plastica. – L’Assemblea delle Nazioni Unite per l’ambiente composta da 175 paesi si è riunita a Nairobi il 2 marzo 2022. – Il provvedimento è vincolante entro il 2024 e considera l’intero ciclo di vita della plastica, dalla produzione allo smaltimento. – Il direttore esecutivo dell’UNEP, Inger Andersen, ha paragonato l’accordo ad una polizza assicurativa per questa generazione e per quelle future, che ci permetterebbe di convivere con la plastica senza esserne condannati. – All’interno del Milano Green Forum Museum ci sono due artisti e attivisti che trattano questo tema da un punto di vista creativo: Benjamin Von Wong, Lady Be e Aurora Robson.

C’è una maggiore attenzione alla qualità dell’aria in seguito alla guerra russo-ucraina

Le agenzie ambientali italiane hanno intensificato i monitoraggi dei livelli di radioattività nell’aria, in seguito agli eventi bellici in Ucraina. Gli attacchi russi hanno minacciato alcuni degli impianti nucleari presenti in Ucraina: l’ex centrale nucleare di Chernobyl e quella attiva di Zaporižžja. Finora gli attacchi sono stati circoscritti e i rilevamenti sul territorio italiano non hanno manifestato criticità.

Il ruolo dei popoli indigeni per la questione climatica

I popoli indigeni sono stati a lungo considerati mere vittime del cambiamento climatico ma nell’ultimo periodo si è reso necessario considerarli parte attiva. L’ultimo rapporto IPCC ha visto, per la prima volta, la partecipazione di contributori indigeni, dal momento che si è compreso il valore dell’apporto che possono dare alla sfida globale grazie alle loro conoscenze. Nel corso del tempo, queste comunità sono state costrette a sviluppare nuovi metodi di adattamento per far fronte alle modificazioni dell’ambiente. Rodion Sulyandziga, dell’International Indigenous Peoples Forum on Climate Change, ha affermato: “Dobbiamo unire tutti i nostri sforzi. Possiamo portare sul tavolo le conoscenze indigene non solo sulla prevenzione, ma anche sulle nuove tecnologie”.

La gestione della contaminazione chimica dell’ambiente

Durante i lavori dell’ONU del 2 marzo a Nairobi, accanto all’accordo sulla plastica, si è discusso di implementare e regolamentare la gestione dei rifiuti e dell’inquinamento chimico. Si fa riferimento ad uno studio pubblicato su “Environmental Science & Technology”, nel quale si considera l’inquinamento chimico come l’immissione in natura di “nuove entità” e suggerisce la presenza di una quantità di nuove sostanze già oltre i limiti. Una possibile risoluzione prevede l’introduzione di un panel che operi a livello globale per il controllo di sostanze pericolose.

Nel prossimo futuro assisteremo sempre di più al fenomeno della migrazione climatica

Come emerso dal report dell’IPCC sempre più persone sono costrette ad allontanarsi dal proprio luogo di appartenenza a causa di disastri ambientali e fenomeni climatici estremi. Secondo le stime un numero di persone grandissimo, che va da 25 milioni a 1 miliardo, potrebbero trovarsi nelle stesse condizioni entro il 2050. La maggior parte degli spostamenti sono centripeti, cioè avvengono dalle periferie verso il centro città e sono causate da caldo estremo, siccità, tempeste e inondazioni.

Una nuova proposta del Consiglio Europeo per rafforzare la legislazione sull’uso di batterie

Sono state proposte una serie di norme per migliorare la regolamentazione dell’uso di batterie e dello smaltimento delle batterie usate. In particolare, si è parlato di introdurre un “passaporto” delle batterie al fine di poterne conoscere le caratteristiche e l’impatto ambientale. Inoltre, si è fatto riferimento all’obbligo di produrre le nuove batterie con materiali riciclati e al potenziamento degli obiettivi di raccolta delle batterie usate. Il fine ultimo è quello di contribuire alla decarbonizzazione del territorio.

Uno studio rileva la presenza di microplastiche nel sangue umano

È stata condotta una ricerca nei Paesi Bassi che sembra suggerire la possibile presenza di microplastiche nel sangue umano. Lo studio, pubblicato sulla rivista Environment International, si basa sui dati raccolti dall’analisi del sangue di 22 persone anonime all’interno delle quali sono state rinvenute soprattutto tracce di Pet (polietilene tereftalato). Si tratta dei primissimi dati raccolti in merito e bisognerà approfondire le ricerche per capire a fondo l’entità del fenomeno e la sua reale pericolosità.

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